L’editoria italiana, nonostante una percepita crisi dovuta a differenti fattori, in questi ultimi anni ha retto il colpo della crisi pandemica e post-pandemica: solo nel 2021 sono stati pubblicati 81.892 nuovi titoli, tutti naturalmente legati all’autore dai diritti morali ed economici, regolati con la casa editrice da un contratto editoriale.
Molti scrittori quindi, oltre che molti libri, risiedono in Italia, ma non tutti si sono certamente ritrovati in mano un buon contratto.
La sottoscrizione dell’accordo editoriale è un momento molto delicato per l’autore, soprattutto se emergente e quindi inesperto in materia di tutela dei propri diritti.
Per aiutare nuovi e vecchi scrittori nel completamento di questa fase della pubblicazione di un libro, la firma del contratto, abbiamo stilato un breve elenco di elementi a cui fare attenzione prima di firmare qualsiasi documento.
Come funziona un contratto editoriale
Quando un individuo dà vita ad un progetto, come ad esempio una novella o un romanzo, tale creazione diventa automaticamente protetta dal diritto d’autore.
Il contratto di edizione è il documento che regola la cessione parziale di alcuni diritti legati al diritto d’autore.
Solitamente nel contratto editoriale vengono ceduti, in parte e temporaneamente, alcuni diritti patrimoniali, cioè quelli legati allo sfruttamento economico dell’opera realizzata.
Anche se oggi è possibile vendere il proprio libro in totale autonomia, molti ancora scelgono di affidarsi ad una casa editrice.
L’accordo di edizione serve a tutelare entrambi quando comincia questa collaborazione, per quanto concerne i doveri dell’autore e quelli dell’editore, ed il riconoscimento delle royalties al detentore dei diritti morali dell’opera, incedibili.
Non tutti i contratti editoriali sono equilibrati da questo punto di vista, perciò un nuovo autore deve fare molta attenzione a ciò che sottoscrive con la casa editrice.
Fai attenzione ai seguenti 5 elementi in particolare se ti trovi a dover firmare un accordo di questo genere.
5 elementi a cui fare attenzione nella sottoscrizione del contratto editoriale
- Pagamento richiesto per la pubblicazione: alcune case editrici richiedono un contributo iniziale per pubblicare un libro. Questi editori sono solitamente da evitare, perché in genere traggono profitto proprio dall’acquisizione dei diritti, dall’autore, e non dalla vendita del libro. Cerca qualcuno che ti pubblichi per la qualità del tuo scritto e non perché lo paghi.
- Tipi di diritti ceduti: cerca di non cedere tutti i diritti economici di cui sei in possesso. Ad esempio cerca la clausola riguardante i diritti cinematografici e di trascrizione. Dovrebbero auspicabilmente restare a te.
- Durata del contratto: in ogni contratto editoriale dovrebbe essere indicata chiaramente la durata dell’accordo. Inizialmente meglio optare per una durata breve, così, qualora non dovessi essere soddisfatto del lavoro della casa editrice, potrai in breve tempo passare ad una nuova in seguito.
- Termine ultimo di pubblicazione dal momento dell’inizio del contratto. Dovrebbe essere minore di due anni almeno.
- Altre clausole non chiare: devi acquistare un minimo di copie? Allora non firmare. Devi vendere almeno un tot di copie prima di ottenere le royalties? anche in questo caso pensa molto bene a se firmare o meno. Se il numero di copie è troppo elevato non ti conviene.
Questi sono solo alcuni elementi da tenere in considerazione alla firma del contratto. Se non riesci ad orientarti consulta un professionista. Per la gestione contabile dei tuoi profitti invece contatta un buon commercialista.