
Quando si parla di reporting mensile, spesso si tende a pensare che un solo approccio possa essere sufficiente per monitorare l’andamento dell’azienda. In realtà, esistono diversi tipi di reporting mensile, ciascuno con uno scopo preciso: il reporting storico (basato sui dati passati) e quello consuntivo, che confronta i risultati reali con quelli pianificati. Ma qual è il migliore per la tua impresa?
Qual è la differenza tra reporting storico e consuntivo?
Il reporting mensile storico si basa esclusivamente sui dati registrati nel mese precedente: vendite, costi, margini, stato patrimoniale e rendiconto finanziario. Offre una fotografia dettagliata di ciò che è successo, utile per capire l’andamento dell’attività.
Il reporting mensile consuntivo, invece, mette a confronto i dati effettivi con quelli previsti nel budget aziendale. Si concentra sugli scostamenti: dove abbiamo speso di più? Abbiamo venduto quanto previsto? Ci sono inefficienze operative?
Perché il reporting consuntivo è strategico
Il vantaggio del reporting consuntivo è che trasforma il dato in uno strumento di controllo e miglioramento continuo. Permette all’imprenditore di analizzare il margine di contribuzione, la redditività dei prodotti, eventuali sprechi, inefficienze o errori di pianificazione. È uno strumento fondamentale per prendere decisioni tempestive e correggere la rotta.
Ad esempio, uno scostamento negativo tra budget e consuntivo può essere dovuto:
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a un aumento imprevisto dei costi (scostamento di prezzo),
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a una riduzione dell’efficienza produttiva (scostamento di quantità),
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a un volume di vendite diverso da quello atteso (scostamento di volume).
Quale reporting scegliere?
Il reporting mensile ideale combina entrambi gli approcci. Il dato storico è la base da cui partire, ma è solo l’analisi consuntiva che ti permette di:
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valutare le performance rispetto agli obiettivi,
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individuare le aree critiche,
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ottimizzare i processi e i flussi finanziari,
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migliorare la gestione della liquidità.
Per molte PMI, può bastare un report semplice: conto economico mensile, stato patrimoniale trimestrale e analisi delle vendite. L’importante è che sia comprensibile, tempestivo e utile per prendere decisioni.
Ad ogni modo, nel confronto tra reporting mensile storico o consuntivo, non c’è un vincitore assoluto. Il segreto è integrare entrambi: osservare il passato con il reporting storico, agire sul presente e pianificare il futuro con il consuntivo.
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