Le vendite allo scoperto sono operazioni finanziare ai limiti del consentito che rappresentano l’essenza della speculazione. Dal 2012 il Regolamento UE 236 del Parlamento Europeo e del Consiglio ha circoscritto molto i confini della pratica di short selling, che secondo alcuni dovrebbe essere abolita.
Cerchiamo di comprendere le caratteristiche principali di queste transazioni.
Cosa significa vendita allo scoperto
Nella maggior parte dei casi, la vendita allo scoperto è un’operazione finanziaria nella quale il venditore prende in prestito dei titoli dietro il versamento di un corrispettivo e li rivende.
L’intento è quello di ottenere un profitto in seguito ad un’azione ribassista in una borsa valori.
In pratica, nello short selling si vende un bene, un titolo, che non si possiede realmente, nella speranza (date particolari condizioni del mercato ), che il prezzo scenda.
Questa attività viene effettuata con la previsione che il prezzo del titolo diventi più basso e che quindi sia possibile riacquistarlo a un prezzo minore, realizzando un profitto.
Tipi di vendite allo scoperto
Esistono due categorie di vendita allo scoperto: il tipo covered e il tipo naked (nudo).
Si parla di naked short selling quando la transazione non è protetta e garantita.
In questo caso, se avviene il ribasso dell’asset il venditore deve riacquistarlo direttamente sul mercato, con il rischio di non riuscire ad arrivare per primo.
Nel covered short selling invece un prestito preliminare di titoli tramite un intermediario riduce di molto l’incertezza della riuscita finale dell’operazione.
Perché vendere allo scoperto?
L’obiettivo nel lungo periodo di qualunque transazione finanziaria è naturalmente il profitto.
Viene da sé quindi che lo “shortare” sia un modo di trarre profitto da eventi macroeconomici non favorevoli, dato che, in parole povere, si scommette sul ribasso ed insuccesso di un titolo.
Una ragione secondaria, che giustifica lo short selling, è il desiderio di tutelare il proprio portafoglio o un altro investimento.
Tecnicamente in questo caso si parla di hedging.
Divieto di short selling e Regolamenti europei
Non esiste un vero e proprio divieto di vendita allo scoperto.
Le vendite allo scoperto in Europa devono però sottostare al Regolamento europeo sullo short selling, entrato in vigore dal 1° Novembre 2012.
Il testo comprende una serie di limitazioni nel territorio europeo per la pratica di vendita e di acquisto di titoli allo scoperto.
Alcune di queste restrizioni sono:
- Obbligo di segnalazione di posizioni nette corte su debito sovrano in un paese dell’Unione Europea e su azioni ammesse alle negoziazioni in un mercato regolamentato.
- In caso di posizioni nette corte del tipo sopra descritto, vi è l’obbligo di segnalazione al pubblico, quando la posizione ribassista è pari o superiore allo 0,5% del capitale sociale.
- Esenzione dalle restrizioni delle attività svolte dai primary dealer in titoli di stato e market maker.
Le autorità competenti ordinarie per le dovute segnalazioni variano di paese in paese anche nell’Unione Europea.
Per l’Italia sono la Consob e la Banca d’Italia.
Vuoi leggere altri approfondimenti su finanza, fisco, contabilità e storie di successo?
Continua a navigare nel blog.