È certo, il Covid-19 ha causato una crisi delle imprese di ogni dimensione la quale ha portato le aziende a ridurre drasticamente l’orario di lavoro del proprio personale o il numero dei dipendenti e collaboratori stessi, con un boom di richieste per la cassa integrazione.
Il governo, già nella primavera 2020, ha esteso l’accesso alla cassa integrazione anche alle imprese più piccole con il con il decreto economico n. 18 del 17 marzo, semplificando inoltre le procedure di accesso alla cassa.
Ma molte sono ancora le domande relative a questi procedimenti alle quali è difficile rispondere, almeno apparentemente. Vediamo le più frequenti.
Cos’è la cassa integrazione
Prima di rispondere a qualsiasi domanda relativa alla cassa integrazione 2021, è necessario essere certi di sapere bene cosa sia la cassa e quali tipologie ne esistono.
Nello specifico sarebbe più corretto parlare di Cassa Integrazione Guadagni (CIG). È un ammortizzatore sociale previsto per le aziende colpite da particolari situazioni di crisi ed è finalizzata a garantire ai lavoratori l’erogazione in ogni caso di una parte di retribuzione.
È l’INPS che eroga questa tipologia di sussidio economico quando un’azienda in crisi ne fa richiesta, in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa dei propri dipendenti.
Esistono tre tipologie di CIG: la Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO), Straordinaria (CIGS) e la Cassa Integrazione in Deroga (CGD).
La differenza sta nei soggetti interessati e nella tipologia di sospensione dell’attività lavorativa.
La cassa integrazione ordinaria è l’ammortizzatore sociale che l’INPS eroga in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per situazioni dovute ad eventi non prevedibili e non causati dal datore di lavoro. Dura solitamente 3 mesi, ma può essere prorogata fino a 12 in caso di eventi particolarmente gravi e rilevanti.
La cassa integrazione guadagni straordinaria CIGS è un ammortizzatore sociale erogato in costanza di rapporto di lavoro; viene concessa nei casi di eventi aziendali strutturali che non compromettono l’attività aziendale. Di solito è pari all’80 % della retribuzione che sarebbe spettata al lavoratore. A seconda dei casi può durare da 12 fino a 36 mesi.
La cassa integrazione in deroga è rivolta ai lavoratori che non potrebbero accedere alla cassa integrazione altrimenti, e viene quindi concessa nel caso di aziende che operano in determinate aree regionali oppure che operano in specifici settori produttivi in base ad appositi accordi governativi. Durata e importi seguono le stesse regole della cassa ordinaria e straordinaria. Viene concessa in caso di eventi straordinari, per l’appunto, anche alle piccole imprese, eventi non imputabili all’operato dell’azienda in sé.
Possono beneficiare della cassa integrazione guadagni di ogni tipo i lavoratori che hanno maturato, al momento della richiesta all’Inps da parte del datore di lavoro, almeno 90 giorni di lavoro presso l’unità produttiva.
Cassa integrazione 2021: a chi spetta
Genericamente la cassa integrazione è concessa a queste categorie di soggetti:
- Operai
- Apprendisti assunti con l’apprendistato professionalizzante
- Impiegati
- Quadri
- Lavoratori titolari di un contratto di inserimento
- Lavoratori titolari di un contratto di solidarietà
- Soci delle società di cooperative di produzione e lavoro.
Per quanto riguarda la cassa integrazione 2021, si tratta di un provvedimento aggiuntivo, che può essere richiesto a prescindere dal precedente utilizzo degli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre 2020.
Come specificato dalla stessa INPS: ” Il periodo aggiuntivo può essere richiesto da tutti i datori di lavoro che hanno dovuto interrompere o ridurre l’attività produttiva per eventi riconducibili al Covid-19″.
Cassa integrazione 2021: come funziona
Al 29 gennaio 2021 era possibile richiedere la concessione della Cassa Integrazione e dell’assegno ordinario, per periodi decorrenti dal 1° gennaio 2021, per una durata massima di 12 settimane con alcune eccezioni per quanto riguarda la Cassa Integrazione Speciale Operai Agricoli.
Ad oggi l’INPS ha fatto sapere insomma che i trattamenti di integrazione salariale ordinaria con causale Covid-19 sono stati prorogati al 31 marzo 2021.
Per l’assegno ordinario (ASO) e la cassa integrazione in deroga (CIGD) il lasso temporale per fruire della cassa e fare richiesta in realtà è più lungo di tre mesi. Il termine fissato è quello del 30 giugno 2021.
Le istruzioni per richiedere questo ammortizzatore sociale sono state rilasciate dall’INPS nel messaggio 406 del 29 gennaio 2021. Le istanze non devono essere presentate per periodi precedenti al 1° gennaio 2021.
La prima scadenza per l’invio delle domande del 2021 è il 28 febbraio 2021.
Quando arriva la cassa integrazione 2021?
Purtroppo non è semplice rispondere a questa domanda in quanto le tempistiche di erogazione variano in base a molti fattori. Tra questi:
- Area geografica nella quale opera l’impresa
- Settore economico dell’azienda
- Data di presentazione della domanda
- Altri elementi
È possibile comunque controllare la data del pagamento della cassa integrazione specifica richiesta direttamente nel portale INPS, all’interno della sezione “prestazioni”/ “pagamenti”.
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