Marzo è il mese delle donne per antonomasia: donne tradizionaliste, donne rivoluzionarie, donne creative, donne imprenditrici. La storia, anche se non se ne parla quanto si dovrebbe, è stata cambiata radicalmente anche dall’azione attiva delle donne. Storia del business e dell’imprenditoria incluse. Una delle donne che da Perugia ha cambiato radicalmente il modo di fare impresa già nei primi anni del ‘900 è stata Luisa Spagnoli.
Chi era Luisa Spagnoli
Luisa Santa Maria Anna Sargentini era una donna donna di grande ingegno e talento imprenditoriale di Perugia. Sposatasi a 21 anni con Annibale Spagnoli, anche lui piccolo imprenditore, aveva cominciato giovanissima il suo percorso aziendale, dopo un’infanzia povera e piena di prove e traumi familiari da superare.
Dove nasce Luisa Spagnoli e come iniziò le sue attività
Luisa nacque a Perugia il 30 ottobre 1877, da padre pescivendolo e madre casalinga. Il padre morì solo un anno dopo la sua nascita. La madre si trovò poco dopo un nuovo compagno, che però era violento e manesco.
Fin qui una purtroppo classica storia femminile di fine ottocento, che però ha una svolta modernissima e fiera: l’elemento dell’infanzia della Spagnoli che probabilmente le dette le basi per diventare la donna emancipata (per i canoni dell’epoca) che poi fu.
La madre di Luisa, Maria, si ribellò alla violenza domestica. Cacciò il secondo compagno di casa e cominciò a mantenere da sola la famiglia.
Grazie al coraggio della madre Luisa Spagnoli crebbe più serena, anche se non nella ricchezza, finché almeno non si sposò.
Dal matrimonio, anche grazie al sostegno morale del marito Annibale, poté lasciare libero di agire il proprio talento, creando una serie di attività commerciali che anche oggi ci risultano innovative.
Le imprese, in ogni senso, di Luisa Spagnoli
Le due aziende che devono di più all’imprenditrice perugina, ancora ai nostri giorni, sono la Perugina e La Spagnoli.
La Perugina è oggi un marchio alimentare dolciario del gruppo Nestlè, nota multinazionale. Ma nacque in un piccolo negozio in centro a Perugia, dove Luisa Spagnoli e altri due imprenditori dell’epoca, Francesco Buitoni e Leone Ascoli, si misero a vendere confetti e cioccolatini.
Sembra strano pensare che la multinazionale di oggi, appena 100 anni fa circa, fu un piccolo laboratorio come tanti, con soli 15 dipendenti. È però la verità.
Solo dopo la prima guerra mondiale la Perugina cominciò a crescere, anche grazie all’invenzione di un cioccolatino iconico: il “cazzotto”. Oggi lo si conosce come Bacio Perugina e lo si può trovare in moltissimi supermercati, confetterie e tabacchi in tutto il mondo.
Il Bacio fu un’innovazione perché realizzato con materiali di scarto, ottenuti da altre lavorazioni.
Un prodotto che oggi definiremmo sostenibile in termini di economia circolare.
Luisa Spagnoli lo aveva concepito solo a metà del ‘900, molto prima che il problema dello spreco e dell’ inquinamento ambientale diventassero popolari e discussi.
Nella Perugina diretta da Luisa Spagnoli furono introdotti anche altri comportamenti innovativi che oggi, purtroppo, non sono ancora presenti in tutte le aziende italiane, anche se per legge dovrebbero.
Luisa Spagnoli, senza obblighi legali e nazionali, si impegnò in maniera decisa per garantire ai propri dipendenti tutele sociali e sicurezza.
La stessa cosa fece anche nell’altra azienda da lei fondata sempre a Perugia: La Spagnoli, un laboratorio tessile e sartoriale. Luisa fu la prima ad introdurre in questo tipo di laboratori l’uso del filato di Angora.
È anche grazie a lei che la maglieria umbra oggi è così importante ed apprezzata in tutto il mondo.
Luisa, come poche altre sue contemporanee e anche conterranee come Romeyne Robert Ranieri di Sorbello, anticipò di molti anni il moderno concetto di imprenditoria femminile.
Fu una donna incredibile, che resta di ispirazione per tutte le imprenditrici moderne, anche del nostro secolo.