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Cos’è davvero il welfare aziendale e quali vantaggi fiscali presenta per le imprese

welfare aziendale - benessere del dipendente

Sempre di più, imprenditori ed aziende stanno capendo quanto il benessere e l’equilibrio psicofisico dei loro manager e dipendenti in particolare sia importante per il mantenimento di una buona produttività. Il welfare aziendale è diventato un requisito indispensabile per essere considerati imprese moderne e sensibili alle tematiche della sostenibilità lavorativa.

Tutti insomma parlano di welfare, ma forse non è chiaro a molte aziende che il welfare può avere vantaggi non solo di immagine, ma anche economici.

Facciamo chiarezza.

Cos’è il welfare aziendale

Dal punto di vista fiscale, il welfare aziendale viene definito dall’articolo 51 comma 2, lettera f) del Tuir come:

“L‘utilizzazione delle opere e dei servizi riconosciuti dal datore di lavoro volontariamente o in conformità adisposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale offerti alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti […] per finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto.”

In parole più semplici, è l’insieme dei servizi, beni, attività e iniziative che un’impresa mette a disposizione dei propri dipendenti e collaboratori secondo un piano preciso.

I benefit che possono essere erogati dal datore di lavoro sono numerosissimi e vanno dai buoni pasto agli incentivi per l’acquisto e l’uso di auto elettriche.

Qualsiasi sia la loro natura però il risultato per l’azienda è duplice: l’impresa si rende promotrice del benessere e dell’equilibrio del dipendente, migliorando la propria immagine aziendale, oltre ad ottenere un risparmio reale di tipo fiscale.

I vantaggi economici e fiscali del welfare aziendale

Il welfare aziendale è certamente benefico e desiderabile in ogni sua forma per i lavoratori ma ha anche dei vantaggi concreti economici per le aziende. L’erogazione di servizi ed attività alternativi ed aggiuntivi alla retribuzione monetaria ottimizza i costi aziendali e genera un’agevolazione fiscale.

Nello specifico il welfare permette di cogliere le opportunità disponibili di detassazione concesse dal TUIR (all’Art.51 e all’Art. 100) e di decontribuizione (come da leggi di stabilità a partire dal 2016). Ciò quando eroga benefit a collaboratori esenti da imposizione fiscale e contribuizione.

Di fatto quindi il dipendente può arrivare a costare meno all’impresa. Il risultato è il raggiungimento di un buon livello di soddisfazione di entrambi.

Quali sono le principali aree del welfare aziendale

Possiamo dividere le iniziative di welfare aziendale in circa 12 aree, che vanno a ricoprire la maggior parte dei bisogni primari e secondari dei dipendenti e delle loro famiglie.

Sono:

  1. Sanità integrativa
  2. Previdenza integrativa
  3. Servizi di assistenza
  4. Polizze assicurative
  5. Conciliazione vita-lavoro e pari opportunità
  6. Sostegno economico (es. Alloggi aziendali)
  7. Formazione
  8. Sostegno all’istruzione di familiari e figli
  9. Cultura e tempo libero
  10. Sicurezza e prevenzione
  11. Welfare territoriale
  12. Sostegno a soggetti deboli (es. soggetti con disabilità)

Tutte le iniziative rientranti in queste categorie migliorano il potere di acquisto delle famiglie senza aumentarne il reddito imponibile.

Questo per l’azienda si traduce anche in una maggiore soddisfazione e fiducia da parte del lavoratore che non può che essere positiva.

Insomma il welfare aziendale fa bene a tutti in molteplici modi e dalle aziende può essere realizzato ed applicato nelle maniere più varie.