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Dichiarazione IVA 2023: esoneri e credito IVA

IVA 2023

Come abbiamo detto spesso in altri articoli di questo blog, la Dichiarazione IVA è un adempimento fiscale che riguarda le imprese e i professionisti che operano in Italia. È un documento che deve essere compilato e presentato all’Agenzia delle Entrate per comunicare l’ammontare dell’IVA dovuta o il credito eventualmente maturato nel corso dell’anno.

Quest’anno, la scadenza per la presentazione di tale dichiarazione è fissata per l’inizio di maggio 2023 con la previsione di alcuni esoneri e crediti. Vediamoli assieme.

IVA 2023: chi riguarda?

La dichiarazione IVA rappresenta un obbligo annuale per tutti gli individui che lavorano in autonomia e sono soggetti a questa tassa, quali i lavoratori autonomi con Partita Iva, gli imprenditori, i liberi professionisti . Si tratta di una comunicazione obbligatoria, necessaria per documentare le operazioni soggette ad IVA svolte durante l’anno di imposta precedente.

L’IVA, ovvero l’Imposta sul Valore Aggiunto, viene applicata in base ad una specifica percentuale su tutti i beni o servizi erogati da chi lavora con una propria attività o Partita Iva. Tuttavia, alcuni soggetti sono esclusi da questa dichiarazione, come coloro che aderiscono al regime forfettario.

Come già accennato, quest’anno la scadenza per la presentazione della dichiarazione IVA 2023 è fissata per l’inizio del mese di maggio.

I contribuenti che lavorano con una Partita Iva devono presentare questa comunicazione come ogni anno, come obbligo di legge, procedendo poi al pagamento della tassa in base alle operazioni effettuate durante l’anno precedente.

Esoneri e credito IVA 2023

Anche nel 2023 però alcuni soggetti sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione IVA, come coloro che compiono operazioni esenti da quest’ imposta. Inoltre, può capitare di trovarsi in una situazione particolare che esime il contribuente dal suo pagamento per quell’anno.

Il contribuente può trovarsi a debito IVA, quando è stata versata una cifra inferiore a quanto è necessario pagare, o a credito IVA, quando invece il ha versato più del dovuto e spetta quindi un rimborso.

Per accedere al rimborso del credito IVA, è necessario rispettare alcuni requisiti oggettivi e soggettivi. In particolare, il credito può essere richiesto solamente se supera una determinata soglia, attualmente fissata a 2.582,28 euro. Inoltre, per eventuali crediti che superano i 30.000 euro, è necessario presentare un visto di conformità o altri documenti che ne attestano la motivazione.

Nella pratica, il rimborso dell’IVA viene determinato da circostanze particolari, e dimostrabili dal lavoratore autonomo, professionista o imprenditore. Non è possibile ricevere un credito IVA in altri modi.

Chi altro è esonerato dal pagamento?

Si tratta di soggetti che compiono operazioni esenti da IVA, per l’appunto, o che aderiscono a regimi di particolare vantaggio, come i contribuenti con regime fiscale forfettario, i produttori agricoli esonerati, gli esercenti di attività di organizzazione di giochi e intrattenimenti, le imprese individuali che hanno posto in affitto l’unica azienda, i soggetti passivi d’imposta residenti in altri stati UE che hanno effettuato solamente operazioni non imponibili, i soggetti che hanno esercitato l’opzione per le disposizioni sulle attività di intrattenimento e di spettacolo esonerati dall’IVA, i raccoglitori occasionali di prodotti selvatici non legnosi, e i raccoglitori occasionali di piante officinali, con un ricavo non superiore a 7.000 euro. Tutti gli altri soggetti, obbligati alla presentazione, devono procedere alla compilazione del Modello IVA 2023, scaricabile dal sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

Novità per IVA 2023

La dichiarazione IVA per il 2023 ha subito alcune importanti variazioni in seguito alla Legge di Bilancio 2023. In particolare, sono stati aggiunti due quadri specifici da compilare in casi particolari. Il primo è il Quadro CS, che riguarda il contributo straordinario IVA sulle bollette di energia e gas e che le grandi aziende produttrici o rivenditrici devono compilare. Questo quadro permette di indicare la tassa sugli extraprofitti e i fondi derivanti dal pagamento vengono utilizzati per il bonus sociale sulle bollette per aiutare i cittadini in difficoltà. La seconda novità riguarda il Quadro VO, che consente alle imprese agricole che esercitano attività enoturistiche di indicare la revoca dell’opzione di applicazione dell’IVA nei modi ordinari.

La novità più interessante per il 2023 riguarda la precompilata IVA, che sarà fornita dall’Agenzia delle Entrate per semplificare la comunicazione. Come la dichiarazione dei redditi precompilata, questa comunicazione prevede che l’utente acceda al portale e modifichi o integri il documento parzialmente compilato dal fisco.

Come presentare la dichiarazione IVA 2023

Per quanto riguarda la presentazione della dichiarazione IVA, tutti i soggetti obbligati devono farlo esclusivamente in modalità telematica all’Agenzia delle Entrate. La dichiarazione può essere inviata direttamente dal soggetto dichiarante, da un intermediario abilitato come un commercialista, da un altro soggetto incaricato come un’agenzia governativa o da una società appartenente a un gruppo. Dopo aver inviato la dichiarazione, il sistema telematico invierà una conferma di ricezione e successivamente elaborerà i dati.

Va ricordato che l’IVA deve essere versata entro il 16 marzo di ogni anno se si superano i 10,33 euro. In caso di rateizzazione delle somme, bisogna considerare l’aggiunta dello 0,33% mensile in ogni rata successiva al primo versamento. In alternativa, è possibile versare l’intera somma entro giugno, ma con una maggiorazione dello 0,40% per ogni mese successivo a marzo. A partire da febbraio 2023, la precompilata IVA semplificherà ulteriormente il processo.