Il panorama economico del Sud Italia è spesso caratterizzato da dinamiche di crisi, tra le quali figura, spesso, la difficoltà nel trovare incentivi efficaci per stimolare l’occupazione. Tuttavia, a partire dal 1° settembre 2024, una possibile opportunità si è aperta per le aziende del Mezzogiorno e del centro Italia, grazie al Bonus ZES (Zona Economica Speciale).
Questo strumento è stato pensato come misura di supporto alle imprese dell’area centro-sud, mirata a ridurre il costo del lavoro e promuovere l’occupazione stabile.
Potrebbe essere la soluzione a quali sfide?
Molte aziende del Mezzogiorno, ma anche nel centro Italia, affrontano difficoltà significative nel coprire i costi legati all’assunzione di personale. Nel Sud Italia il tasso di disoccupazione è superiore alla media nazionale anche perché le imprese faticano a trovare soluzioni economiche per incrementare l’organico. Secondo recenti studi, una parte consistente delle imprese del Sud segnala difficoltà nell’assumere personale stabile, con un impatto negativo sia sull’occupazione che sulla crescita aziendale.
Proprio per provare a dare una risposta a questa problematica è nato lo ZES.
Cos’è il Bonus ZES 2024?
Il Bonus ZES, istituito con il Decreto Coesione 2024, prevede uno sgravio contributivo totale per i datori di lavoro privati del sud e centro Italia che assumono personale a tempo indeterminato non dirigenziale, dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025.
L’esonero dal pagamento dei contributi previdenziali è destinato alle imprese con sede in una delle Regioni della Zona Economica Speciale del Mezzogiorno: Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
Ci sono inoltre ulteriori limitazioni.
L’esonero contributivo è riconosciuto esclusivamente ai datori di lavoro privati che occupano fino a 10 dipendenti nel mese di assunzione.
Inoltre, i lavoratori nuovi assunti devono aver compiuto 35 anni e devono essere disoccupati da almeno 24 mesi.
Come funziona il Bonus ZES 2024?
Come già riferito, l’incentivo oggetto di questo articolo è uno strumento volto a ridurre i costi del lavoro per le imprese che decidono di assumere nuovo personale a tempo indeterminato. Lo sgravio contributivo copre esclusivamente i contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con alcune eccezioni come le prestazioni pensionistiche e i contributi INAIL.
È importante notare che il Bonus ZES non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento già previsti dalla normativa vigente, ma è compatibile con il Superbonus lavoro 2024 e altri incentivi per l’occupazione.
L’esonero contributivo può essere revocato, se nei sei mesi precedenti all’assunzione l’impresa ha effettuato licenziamenti per giustificato motivo oggettivo o licenziamenti collettivi. Inoltre, il bonus non si applica ai rapporti di lavoro domestico o di apprendistato.
Con tutte queste sue caratteristiche, questo incentivo, conviene e rappresenta un’opportunità reale per le imprese del Mezzogiorno?
Con le dovute valutazioni specifiche è possibile dire di sì.
Le imprese del Mezzogiorno che faticano a coprire i costi dell’assunzione di nuovo personale possono trovare nel Bonus ZES 2024 una soluzione concreta. Lo Studio Associato Finetti, specializzato in consulenza fiscale e del lavoro, è a disposizione per supportare le aziende nel valutare l’accesso a questo incentivo, garantendo una gestione accurata dei requisiti e delle procedure necessarie.
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Per ulteriori informazioni visita: www.agenziaentrate.gov.it/portale/it/web/guest/credito-imposta-per-investimenti-in-zes-unica/infogen-credito-imposta-per-investimenti-in-zes-unica