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Motivazioni dell’Earnings Management: cosa spinge i manager a sfruttare queste strategie?

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Come già visto nell’articolo Cos’è l’Earnings Management; possibili definizioni molte imprese adottano questo genere di strategie genericamente per influenzare l’apprezzamento degli investitori o per anticipare il comportamento del mercato ( Rangan, 1998, Teoh et al., 1998).

Ma più specificatamente, quali sono le ipotesi più accreditate in letteratura sul cosa spinga i manager ad attuare queste pratiche ?

Motivazioni dell’Earnings Management (EM): due possibili approcci.

In letteratura le ipotesi relative alle motivazioni dello sfruttamento delle tecniche di EM sono cambiate nel tempo.

Le ricerche più datate pongono le proprie basi nella teoria contabile “positiva”, la quale esclude in gran parte il comportamento opportunistico dei manager dalle ragioni dell’EM.

Studi più moderni, invece, hanno riadottato un approccio meno idealista, reinserendo fra i fattori determinanti queste pratiche l’interessamento provato dei manager, di fatto ipotizzando un’intenzionalità maggiore nelle possibili manipolazioni degli utili.

L’approccio di  Watts e Zimmerman

Come già accennato, la teoria contabile positiva è al centro degli studi di Watts e Zimmerman, risalenti agli anni ’80.

Secondo questi due studiosi possono essere individuate 3 ipotesi principali alla base dell’adozione dell’Earnings Management: l’ ipotesi del bonus plan, l’ ipotesi del dept covenant ed l’ipotesi del political cost.

Nell’ipotesi del bonus plan, anche detta del Capital Market Espectations and Valuation, il management è incentivato a manipolare gli utili perché alcuni investitori ed analisti, nel breve periodo, tendono a stimare il valore delle azioni di un’impresa attualizzando i futuri flussi di cassa della società tramite i dati finanziari presenti in bilancio.

Secondo l’ipotesi del dept covenant, nella “positive accounting theory”, la teoria contabile positiva,  nella stipulazione dei contratti una società cerca il più possibile di minimizzare i costi contrattuali, per proteggersi da mutuari inadempienti.

Per queste motivazioni adotta strategie di Earnings Management che favoriscono il raggiungimento dell’obiettivo.

Se si analizza il fattore sociale, si può prendere in considerazione la terza ipotesi; quella del political cost o anti-trust.

Secondo quest’ultima possibilità, le imprese adotterebbero l’EM per ottenere un maggior prestigio sociale in ambito politico e mediatico.

Le teorie più recenti

L’approccio di Watts e Zimmerman è estremamente affascinante, ma appare a molti eccessivamente idealista, soprattutto se si prendono in considerazione le caratteristiche del mercato economico moderno.

Più di recente, in altri studi, le ragioni dell’adozione dell’EM sono state raggruppate in 5 classi, più realistiche ed incentrate sull’influenza dei mercati finanziari.

1. Capital market motivations: quando il capital market muove i manager.

Le informazioni contenute nei bilanci influenzano direttamente il prezzo delle azioni di una società e le aspettative degli investitori sulle performance dei propri investimenti.

I manager manipolano gli utili proprio per incentivare e/o soddisfare in eccesso le speranze di questi stakeholders nel breve periodo, secondo i principi del capital market.

Questa pratica secondo alcuni analisti come Levitt (2000) ha però il difetto di avere nel tempo offuscato la qualità e la credibilità dei numeri esposti nei report.

2. Management compensation contract motivations: l’interesse personale può “contare” molto

Può capitare che la manipolazione del bilancio nei limiti consentiti avvenga per motivazioni strettamente legate agli interessi del manager, in conflitto con quelli del principale.

L’EM in questo caso viene adottato per incrementare i bonus retributivi del manager stesso legati alla performance aziendale.

3. Motivazioni legate al contratto di prestito (o lending contract): prevenire è meglio che curare

Come nella teoria di Watts e Zimmerman alla base dell’EM può effettivamente esserci un interesse legato ad un’ipotesi di “dept coventant”, ma non sempre.

In questo caso il bilancio viene manipolato per garantire il rimborso dei prestiti da parte dell’azienda in caso di necessità.

4. Regulatory motivations

Le società quotate in borsa, soprattutto nei settori bancario, assicurativo e utility, sono soggette a regole di conformità contabile talvolta molto restrittive rispetto agli interessi dell’impresa.

Dovrebbero anche essere strettamente controllate in tutto ciò che concerne questo aspetto.

Le tecniche di Earnings Management vengono proprio adottate per garantire la conformità alle norme di bilancio vigenti.

5. Political cost motivations

Questa ipotesi di manipolazione di bilancio è strettamente correlata con la quarta sopra esposta.

Il bilancio può infatti essere reportato in molti modi, anche in difetto.

Tecniche di Earnings Management utilizzate per mostrare minori profitti possono essere sfruttate per ridurre le investigazioni ed eventuali interventi regolatori da parte delle autorità anti-trust.

Conclusione

E’ necessario specificare che tutte le ipotesi relative alle motivazioni sopra esposte sono alla base dell’earnings managament come, se amplificate, alla base della frode contabile.

Ma l’Earnings Managemente NON è frode.

Le tecniche di rielaborazione del bilancio possono rientrare senza nessun dubbio nei limiti legali ponendo un’unica questione controversa a chi sceglie di adottarli: quanto queste strategie possono essere considerate etiche?


Per approfondimenti: