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Piano nazionale Industria 4.0: cos’è.

By 12 Settembre 2019 No Comments
piano nazionale industria 4.0 - digitalizzazione - copertina

Il valore complessivo dei progetti legati all’industria 4.0 in Italia è, secondo l’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, di 2,4 miliardi di euro. Un valore positivo, che sembra enorme, ma che può essere migliorato ancora di molto attraverso la collaborazione fra pubblico e privato già esistente dal 2016: il Piano Nazionale Industria 4.0.

L’insieme di iniziative sta già iniziando a dare i primi timidi frutti, ma ancora pochi ne conoscono le reali potenzialità.

Vediamole assieme nel dettaglio.

Imprese: la digitalizzazione in Italia

I dati statistici italiani relativi all’ambito dell’industria 4.0 sono scarsi e frammentari.

I pochi disponibili inoltre fotografano un bel paese decisamente poco propenso ad entrare nella nuova era digitale.

Il grado di digitalizzazione delle imprese italiane, soprattutto di quelle di piccole e medie dimensioni, è ancora inferiore alle sue reali potenzialità, soprattutto se confrontato con la media degli altri paesi europei.

Una delle poche indagini significative degli ultimi anni è stata la MET, realizzata fra l’Ottobre 2017 ed il Febbraio 2018.

La ricerca, attraverso un ampio questionario, ha cercato di mettere in luce le tendenze italiane in ambito industria 4.0, coinvolgendo un campione di ben 23700 aziende, comprese quelle con meno di 10 addetti.

L’indagine, sufficientemente rappresentativa dal punto di vista statistico, fotografa da vari punti di vista (territoriale, dimensionale, settoriale…) la vita digitale delle imprese della penisola ed il loro livello di innovazione.

L’industria 4.0 è solo una parte dell’ampio questionario somministrato al campione, studiato per prevedere approssimativamente l’andamento futuro del business digitale italiano.

MET: i risultati dello studio

Il primo parametro da prendere in considerazione nell’illustrazione dei risultati dello studio MET è il reale sfruttamento delle nuove tecnologie nelle imprese italiane fra 2017 e 2018.

I dati non sono positivi in assoluto, se si considera che solo l’8,4% delle aziende intervistate utilizza sistemi di livello 4.0 come stampanti 3D, Robot collaboratori, realtà aumentata e così via.

Appena il 4,7% delle imprese dichiara di voler adottarne nel prossimo triennio.

Molto rilevante la percentuale di aziende “tradizionali”: 86,9%.

La propensione all’uso delle nuove tecnologie sembra aumentare con la dimensione dell’apparato imprenditoriale.

La conclusione che se ne può trarre è che ci sia una problematica propriamente di tipo culturale, che porta le PMI italiane a considerare investimenti non prioritari e convenienti quelli destinati alla digitalizzazione.

Geograficamente parlando il Centro-nord è naturalmente più propenso rispetto al Sud ad adottare un nuovo approccio tech.

I sistemi più diffusi sono ancora principalmente quelli per la gestione dei dati (information technology) (il 48,1% delle aziende 4.0 utilizza un sistema sui generis senza possedere invece strumenti di operation technology).

Molto meno comuni le tecnologie di tipo produttivo (operation technology).

Parlando di ambiti tecnologici 4.0, in Italia si sfruttano per lo più la Cyber Security, l’integrazione orizzontale delle informazioni e l’Internet Of Things.

Questi risultati suggeriscono che le imprese italiane di oggi hanno ancora una conoscenza scarsa e disorganica delle possibilità del digitale.

In tale scenario, le aziende “tradizionali” (la maggioranza secondo l’indagine) con scarsissima probabilità realizzeranno interventi 4.0 nel prossimo triennio.

Al contrario le strutture produttive che già usufruiscono delle tecnologie 4.0 quasi certamente amplieranno il proprio set tecnologico nel prossimo futuro.

Il piano nazionale industria 4.0

Per modificare alla base l’approccio delle imprese italiane alla digitalizzazione, dal 2016 sono state previste a livello ministeriale delle misure concrete per agevolare l’ingresso dei business nazionali nella così detta quarta rivoluzione industriale.

Si parla nello specifico Piano Nazionale per l’Industria 4.0.

Il piano è stato pensato per fornire:

  • supporto concreto alle imprese nel percorso di digitalizzazione dei processi produttivi.
  • formazione agli addetti ai lavori, per  rendere le figure professionali adeguatamente preparate allo sfruttamento dei nuovi strumenti.

Le misure del piano nazionale industria 4.0

Le principali azioni previste possono essere riassunte in 9 punti, ognuno con le sue peculiarità e modalità di usufrutto:

  1. Iperammortamento e superammortamento: permettono di supervalutare i nuovi beni strumentali tecnologici, così da diminuire la base imponibile per il calcolo delle imposte.
  2. Nuova Sabatini: agevola i finanziamenti delle PMI destinati all’acquisto di nuovi macchinari e sistemi. Prevede una parziale copertura economica degli interessi.
  3. Credito d’imposta R&S: fissato al 50% sulle spese incrementali di Ricerca e Sviluppo.
  4. Patent Box: riduzione delle imposte sugli utili derivati dalla vendita o utilizzo di beni immateriali come brevetti, know how, ecc.
  5. Start up innovative e PMI innovative: agevolazioni fiscali, fallimentari, amministrative per stimolare le aziende di nuova concezione.
  6. Fondo di garanzia: garanzia pubblica fino all’80% del valore del finanziamento per le imprese che desiderano investire nel digitale.
  7. Aiuto alla Crescita Economica – ACE: un particolare tipo di bonus fiscale.
  8. IRES, IRI e contabilità per cassa: un’altra forma di riduzione della pressione fiscale che favorisce il mantenimento degli utili in azienda.
  9. Salario di produttività

Una parte del piano nazionale italiano industria 4.0 prevede la formazione (già parzialmente effettuata) di un così detto Network Nazionale Industria 4.0, costituito da 3 tipologie di attori fondamentali distribuiti in tutto il territorio.

Le tre categorie di strutture sono:

  • DIH – Digital Innovation Hub
  • Competence Center
  • PID – Punti di Impresa Digitale

Il network costituirà, e già sta cominciando con alcune difficoltà, una rete per la formazione, informazione e collegamento tra le imprese che vogliono innovare ed entrare a contatto con i centri di trasferimento tecnologico e ricerca.

Vedremo nel 2020, i risultati del primo triennio del piano 2017 – 2019.


Per approfondimenti: