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Manipolazioni delle stime di earning quality: individuarle con l’approccio di Penman.

manipolazione delle stime di earning quality - studio associato finetti

Il mese scorso si è parlato di  Earning Management ed analisi della Earning Quality, secondo S.H.Penman. Nella sua trattazione lo studioso adotta principalmente un approccio statistico alla valutazione delle possibili manipolazioni delle stime di earning quality.

Nonostante ciò, nell’analizzare gli aspetti fondamentali da considerare per avviare una buona analisi, Penman elenca anche una serie di situazioni più teoriche nelle quali è più probabile sia avvenuta o avvenga una manipolazione.

Divide queste circostanze in 2 categorie. Condizioni:

  1. “istituzionali”;
  2. contabili e correlate ai prospetti finanziari.

Condizioni istituzionali per la manipolazione delle stime di earning quality.

Vi sono 11 possibili condizioni legate ad aspetti istituzionali che spesso determinano una manipolazione delle stime. Ecco i casi:

  • la società sta effettuando un processo di rinegoziazione dei prestiti o di raccolta di capitali;
  • se vengono effettuati contratti di debito. Questi infatti sono frequentissimamente campo di manipolazione;
  • cambi nel management;
  • cambi fra i revisori contabili;
  • presenza di bonus legati alla realizzazione degli utili destinati ai manager;
  • attuazione del “repricing” cioè il cambio del prezzo delle azioni;
  • debolezza della struttura di governance con un forte potere del management;
  • presenza di requisiti normativi (questi generano un altissimo rischio di manipolazione);
  • transazioni condotte fra società correlate piuttosto che tra società indipendenti;
  • gli utili soddisfano a malapena le aspettative degli investitori;
  • la società è ad elevato rischio di “takeover”.

Condizioni contabili e relative ai prospetti finanziari.

La seconda categoria è quella delle condizioni contabili e finanziarie.

In questo caso i possibili casi di manipolazione si verificano con una o più di queste situazioni in atto:

  • cambiamento dei principi contabili e/o nelle stime;
  • Earning Surprise;
  • calo della redditività in seguito ad un periodo positivo per la società;
  • calo delle vendite o stagnazione;
  • utili in aumento maggiore rispetto alle vendite;
  • bassissimi utili;
  • crescita troppo bassa o nulla del margine di profitto;
  • correzioni contabili nell’ultimo trimestre dell’anno.

Note sulle valutazioni teoriche e di probabilità.

Le circostanze elencate sopra certamente aumentano la probabilità che sia avvenuta una manipolazione delle stime di earning quality.

Il processo di valutazione resta comunque complesso e articolato e non è possibile affidarsi esclusivamente al ragionevole dubbio o alla probabilità.

In più, spesso le informazioni fornite dalle società non sono puntuali e di elevata qualità, e ciò complica enormemente il lavoro dell’analista.

Nell’esecuzione delle stime quindi è opportuno usufruire anche di altri mezzi.

Ad esempio, Penman consiglia una serie di strumenti di diagnostica per l’individuazione dell’ Earning Management.

Tra questi, quelli per l’analisi della qualità dei ricavi di vendita riportati, per la misurazione dell’adeguatezza della disclosure relativa alla qualità dei costi e gli strumenti per l’analisi della natura delle componenti straordinarie di reddito.

Ad ogni modo, sia le valutazioni teoriche che tramite strumenti diagnostici devono essere considerate dal manager solo spunti di riflessione, da completare con un’eventuale verifica diretta della qualità delle informazioni a disposizione.


Fonte: Jessica Pulejo (2017-2018); Earnings Management: Teoria ed applicazioni. Università degli studi di Padova; Dipartimento di scienze economiche ed aziendali “M.Fanno”.